Impronte partenopee è uno scrigno nel quale riporre tutti gli scritti riguardanti la città di Partenope e il suo popolo. Scrivere di Napoli, che è un teatro a cielo aperto, e dei suoi abitanti, significa lasciare una traccia indelebile del proprio passaggio in un luogo che trasuda cultura millenaria.

Venerata da tutti i più grandi scrittori, attori, registi e compositori di ogni tempo questa città, nata dal canto della Sirena Partenope, è ora raccontata da coloro che quotidianamente sono immersi nel labirintico groviglio di vicoletti e da chi, con nostalgia, volge lo sguardo a quel passato glorioso nel quale Napoli era la capitale e intende farlo rivivere attraverso i propri scritti. È questo il caso della raccolta di racconti “Gli scugnizzi di Napoli” di Michele Alliegro, un libro che narra le vicende dei cosiddetti figli del popolo, gli “scugnizzi” appunto, e lo fa ripercorrendo tutti i luoghi più caratteristici di Napoli. Estrapolare storie che attingono dal passato significa avere una visione più chiara del nostro presente, per questo motivo la collana è proiettata anche verso la comprensione dell’oggi in virtù del tempo che è stato. Come impronte indelebili, tutti i pensieri, gli aneddoti e i ricordi concernenti la città di Partenopee andranno ad imprimersi sul foglio e nella memoria del lettore. Impronte partenopee attinge da quel magmatico contenitore di storie che si sono svolte e che tuttora continuano a svolgersi sul grande palcoscenico di Napoli; prende ispirazione dalle sue vicissitudini e dalle infinite, affascinanti e controverse peculiarità del popolo napoletano. L’intento della collana è di immortalare, grazie all’arte scrittoria, tutte le bellezze, e talvolta anche le bruttezze, di una città sempre sospesa tra inferno e paradiso.

A confluire nella raccolta su Napoli, anche la vita dei grandi uomini che l’hanno vissuta in maniera viscerale: “Giacomo Furia – Vita e carriera di un attore caratterista” di Francesca Crisci è infatti la prima monografia in assoluto dedicata all’attore comico napoletano. Attraverso quindi le biografie di grandi uomini, si preserverà e sottrarrà dall’oblio del tempo l’ineguagliabile verve del popolo partenopeo. È questo, infatti, un altro degli intenti che vogliamo raggiungere con la nuova collana.

Per quanto concerne i generi letterari, non sono stati stabiliti dei limiti: si può parlare di Napoli attraverso un saggio, un’autobiografia, una biografia o un romanzo.